Passione pura
Teatro, recitazione, scrittura, narrativa, musica.
Da quando l'uomo ha messo piede sulla terra, ha cominciato a raccontare storie. E l'ha fatto in tutti i modi possibili, passando dai geroglifici al cinema, dal teatro classico al teatro d'avanguardia, dai libri alle serie televisive. Raccontare storie, per noi, è la più sublime tra le arti. Caveart è un'associazione nata per condividere la passione che abbiamo per le storie da raccontare. Vogliamo farlo, e insegnare a farlo, in ogni modo: attraverso il teatro, la narrativa, il cinema e la musica. Vogliamo portare l'arte tra la gente, nelle piazze, nelle periferie, nei piccoli borghi e anche negli scantinati. Le parole, i gesti, i silenzi, hanno una forma, hanno dei colori bellissimi, che si possono toccare, respirare e assaporare. Chiunque può farlo. Caveart è occhi per guardare e mani per toccare le emozioni.
Caveart progetta, produce e realizza produzioni teatrali e cinematografiche, attraverso collaborazioni e sinergie con gli artisti, gli sceneggiatori e i professionisti associati.
Cos' ha di più Caveart, rispetto alle altre produzioni artistiche? La qualità.
Attori e registi professionisti, sceneggiatori professionisti e musicisti professionisti uniti da un'unica grande passione per l'arte e per lo spettacolo.
Facciamo questo da anni, e lo facciamo bene.
Abbiamo un'idea fissa: l'arte deve essere alla portata di tutti. Ci piace insegnarla, trasmettere agli altri ciò che abbiamo avuto la fortuna di imparare. Ci piace incontrarci (al diavolo i telefoni) e parlare di tecniche teatrali e narrative. Ci piace parlare di musica e di scale pentatoniche, di letteratura russa e contemporanea, di teatro classico e d'avanguardia. Ci piace discutere degli errori, per non commettere mai gli stessi. Ci piace pensare che la cultura possa dare una possibilità di salvezza, anche da sé stessi. Lo facciamo nei nostri laboratori, insieme a docenti di altissimo livello.
Proteggere le minoranze. Ovunque ci siano discriminazione, dolore e sofferenza, Caveart vuole esserci. Perché siamo convinti che l'arte renda la vita più sopportabile e possa dare una speranza anche a chi non ne ha più. Da molti anni promuoviamo il teatro nelle carceri, come strumento di reinserimento e integrazione, ma non ci basta. Vogliamo arrivare nelle periferie, nei piccoli borghi, nei vicoli degradati e in qualsiasi posto in cui non arrivino gli altri.
Promuoviamo ogni tipo di attività artistica: il teatro, la recitazione, la danza, la musica, la scrittura, e le arti figurative nella loro svariate espressioni, compresi la moda, la pittura, la fotografia, la grafica, il design, la comunicazione pubblicitaria, le arti plastiche e la scultura. Ci occupiamo della produzione, della promozione, dell’allestimento e dell’organizzazione diretta e indiretta di qualsiasi tipo di spettacolo o esibizione (teatrale, musicale, audiovisivo, televisivo, cinematografico, presentazione di libri, sceneggiature). Organizziamo e gestiamo corsi, laboratori, stages, seminari di studio, gruppi di lavoro e di ricerca, workshops e quant’altro sia utile all’arricchimento intellettuale e culturale dei soci aderenti all’associazione. Gestiamo attività culturali e ricreative, anche mediante la gestione di locali adibiti per qualsiasi tipo di rappresentazione pubblica, purché siano affidate da privati o pubbliche amministrazione, da enti locali, aziende e società di ogni genere. Caveart produce e promuove anche numerose attività editoriali, quali la stampa, l'editing e la diffusione di giornali, libri, riviste e materiale promozionale in genere. Infine, organizziamo eventi culturali relativi, al cibo, al vino, al turismo enogastronomico e alla cultura popolare
Recitazione e scrittura creativa per professionisti e principianti
Produzione artistica di sceneggiature teatrali e cinematografiche, editing e promozione
Direzione artistica, rappresentazione, promozione e diffusione di spettacoli inediti
Public speaking e dizione per professionisti e principianti
Quante facce ha l’amore? Tante quanti sono gli amori vissuti nella vita di ognuno di noi. Come una farfalla che si posa sulla testa è un viaggio emotivo che conduce con delicatezza gli spettatori alla scoperta del sentimento più vero e inafferrabile che ci sia: l’amore. Storie di incontri e di addii, di marinai e di nuvole, di fughe e di ritorni, che si susseguono senza sosta, nel tentativo di trovare un senso a quella forza inspiegabile che spinge gli esseri umani a legarsi indissolubilmente tra loro e a condizionare le reciproche esistenze. I protagonisti di questo viaggio sono l’uomo, la donna e l’incomunicabilità, il terzo incomodo che li perseguita da sempre senza pietà. Oggi più che mai, l’universo maschile e l’universo femminile sono destinati a non incontrarsi, a restare prigionieri dell’individualismo e della solitudine, a essere lontani pur restando vicini. E se è vero che l’amore è poesia e passione allo stato puro, è anche vero che le stanze delle passioni sono abitate da incomprensioni, da ripicche quotidiane, da prove di forza, da piccole grandi fobie e da ossessioni per il controllo, che diventano goffi tentativi di cambiare il prossimo, per amarlo come lo vorremmo e non come in realtà è. Tentare di dare un senso all’amore è una follia: accade tutto così, all’improvviso. Senza motivo. Quando meno te l’aspetti. Come una farfalla che si posa sulla testa.
L’arte si impara. E si insegna. Quando si parla di narrativa, però, sembra che la capacità di scrivere un racconto o un romanzo siano frutto di un misterioso dono di natura infuso alla nascita attraverso chissà quale pratica magica. Non è così. Le tecniche per scrivere si imparano e possono essere insegnate. Spesso si sente dire, ma solo in Italia, che dalle scuole di scrittura non è mai uscito uno scrittore bravo. Chi lo dice, sicuramente non sa di cosa parla o ha una scarsa cultura narrativa. Raymond Carver, il papà del minimalismo americano, ha partecipato a un corso di scrittura creativa tenuto da Jhon Gardner. Ezra Pound ha insegnato scrittura creativa ad allievi del calibro di Eliot, Williams ed Hemingway. E poi Nabokov, Flannery ‘O Connor, insomma, molti scrittori hanno insegnato a scrivere. E molti scrittori hanno imparato a scrivere. Poi, certo, servono impegno e talento: come in tutti i mestieri. Nei corsi tenuti da Alessandro, si impara prima di tutto cosa leggere e come leggere. Perché uno scrittore deve conoscere il mondo. E il mondo si conosce in due modi, vivendo e leggendo.
Perché un altro laboratorio di recitazione? Perché i laboratori non sono tutti uguali. Si può fare teatro in mille modi, ma noi ne conosciamo solo uno: con amore. Insegniamo la passione per il sacro fuoco del teatro, che illumina e scalda gli uomini, fin dai tempi degli antichi greci. La recitazione è in primo luogo uno stato dell'anima che si può comprendere soltanto esplorando le profondità degli esseri umani, per far emergere le potenzialità inespresse di ciascuno di noi. I nostri laboratori sono rivolti ai giovani e agli adulti, ai principianti e ai professionisti.
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